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07 03 2014 | Rimini | Se il consiglio sul palas salta, l'opposizione lo chiede un'altra volta. Pazzaglia media tra maggioranza e minoranza

Venerdì, 07 Marzo 2014

rossoRimini | Se il consiglio sul palas salta, l'opposizione lo chiede un'altra volta. Pazzaglia media tra maggioranza e minoranza 

 

Quella che da più lati è accusata di essere un'istituzione immobile o molto poco mobile, il consiglio comunale di Rimini, rischia di bloccarsi del tutto, di andare rovinosamente a sbattere nel muro contro muro innalzato a colpi di numero legale tra maggioranza e opposizione. L'allarme arriva dal consigliere 'anomalo' d'opposizione Fabio Pazzaglia, sui generis perché in consiglio deve sedere a destra, ma è di sinistra, eletto alle scorse amministrative come capolista di Sel FareComune.

 
"A questo punto è necessario ripartire dalle regole di gioco. Anche se siamo avversari è necessario convenire su una cosa: il problema del numero legale è di tutti, non solo della maggioranza", dice subito Pazzaglia.
"Con il gesto della maggioranza di ieri (non si è presentata in aula e ha fatto saltare il consiglio tematico su palas e Acquarena, ndr) è successo quello che temevo, un irrigidimento causato dal comportamento dell'opposizione che ha fatto mancare il numero legale in occasione della votazione del bilancio della Holding". Per Pazzaglia questo non è un buon segno perché nel corso di questo mandato amministrativo, "in due anni e mezzo, abbiamo potuto fare 18 consigli tematici, quando nel precedente ne avremo fatti al massimo un paio. Questo era segno del fatto che la maggioranza ci ha lasciato un grosso spazio per lavorare, opportunità che da ieri in avanti non avremo più. Il rischio è che si blocchi tutto".

 
La maggioranza ha infatti annunciato che di volta in volta voterà se sostenere con il numero legale un consiglio tematico proposto dalla minoranza in funzione dei temi trattati, ma anche della presenza o no in assemblea dei consiglieri richiedenti.
"La situazione che si è venuta a creare segna un punto di caduta nei rapporti tra gruppi di maggioranza e di opposizione che rischia di non trovare più soluzione. A meno che non funga da stimolo positivo per aprire una riflessione sui rapporti che intercorrono tra consiglieri di maggioranza e opposizione. Il muro contro muro che si è creato danneggia in primo luogo la democrazia".


Per uscire dall'impasse il gruppo consiliare di Sel-FareComune propone che "d'ora in avanti il tema del numero legale non si consideri come un problema esclusivo della maggioranza ma diventi un problema di tutte le forze presenti in consiglio, compresa l'opposizione. Dall'altra parte va tutelato il diritto delle minoranze di poter continuare ad indire i consigli tematici senza che d'ora in poi ci sia una sorta di vaglio preventivo da parte delle forze di maggioranza".


Intanto, ieri sera i gruppi di opposizione hanno seduta stante raccolto le firme per chiedere nuovamente la convocazione del consiglio su palas e piscina. Cosa succederà? "Se non ci si metterà d'accordo tra 20 giorni saremo lì nuovamente senza numero", conclude Pazzaglia.

 

 

Sul tema dell'ingessamento delle attività istituzionali che si ripercuote sull'ingessamento della città torna il capogruppo degli ex Pdl Eraldo Giudic (Ncd). "Non è con un’azione di ritorsione che si può passare alla storia come il nuovo che avanza. Occorre un pizzico di saggezza e tanta umiltà per comprendere che occorre ragionare a viso aperto, con coloro che non sono nemici, ma solo avversai politici, cui interessa la soluzione dei problemi reali della nostra città: un sistema fognario dell’altro mondo, un lungomare ed un piano di spiaggia ormai superato, un sistema fieristico e congressuale da rilanciare sul piano internazionale, i sistemi di viabilità e trasporto ormai al collasso, una “vision” urbanistica da rifare (PSC e RUE) per una città che ritorni a vivere, a misura d’uomo, questi sono alcuni dei temi cruciali da affrontare".


Giudici a nome delle opposizione ribadisce come "non è vero che non siamo rispettosi delle istituzioni, perché su questioni di bilancio come nel caso della Holding, che è la cassaforte del Comune, la minoranza non ha garantito il numero legale, perché essa ha, innanzitutto, il compito di controllare che la maggioranza ci sia, non di sostituirsi ad essa. Invece è facoltà anche della minoranza, prevista dalle leggi, promuovere consigli tematici per stimolare l’attività del Sindaco, in modo trasparente, e controllare in tal modo l’intera amministrazione comunale".

 


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